I colori dell’autunno - Pordenone with love
Sport / Cicloturismo & MTB

I colori dell’autunno

L’itinerario proposto si pone l’obiettivo di far ammirare i colori autunnali delle nostre montagne.
Va detto subito che si tratta di un tracciato che richiede un po’ di allenamento e sicuramente una bicicletta con i rapporti. Al primo requisito si può ovviare se non ci “vergognamo” di scendere dalla sella per alcuni brevi tratti.
Si parte da Meduno, costeggiando il Lago dei Tramonti (più noto come Lago di Redona) risalendo la verde, fresca e tranquilla valle del torrente Chiarsò per scendere nel finale verso la spettacolare e panoramica piana del Tagliamento.

Imbocchiamo via della Stazione a Meduno e raggiungiamo la rotonda dove alla terza uscita andiamo in direzione: Tramonti–Passo Rest. (Deviando alla seconda uscita verso Toppo con una breve corsa (circa 700-800 mt.) si possono raggiungere le rovine di un castello). Proseguiamo quindi verso Meduno, a DX troviamo la chiesetta dedicata a S. Bartolomeo e di fronte a noi un bel primo piano dei monti che circondano la valle: Il Col della Luna e più indietro il Monte Raut.

La strada che percorriamo si svolge lungo la Valle del T. Meduna è abbastanza stretta, con frequenti curve e senza bordo ciclabile è meglio, quindi, tenere la DX per prevenire il traffico, per fortuna non troppo alto, che ci raggiunge alle spalle. Il paese di Meduno (fin qui Km 2,00) è carino ed ordinato e si presenta al viaggiatore con tutte le case rinnovate dopo il terribile terremoto del maggio 1976.

L’antica parrocchiale di Santa Maria di Meduno (1186) conserva una tela “La Madonna con Santi” del pittore veneto G.B.Piazzetta. Frazioni interessanti sono Sottomonte e Navarons (dal Friulano: Luogo in una conca dei monti).
Dopo il paese, le case sono più sparse e con leggeri saliscendi, ottimi per riscaldare i muscoli, si attraversano i borghi: Pitagora, Romaniz, Avon (fin qui Km 5,7) ed ammirando anche la bella corona di monti e senza accorgersi si arriva al Ponte Racli (fin qui Km 7.0).

La diga a doppia curvatura, costruita nel 1952 sbarra la valle, collega la parte destra del T. Meduna verso Chievolis e forma il lago di Redona. Le acque di scarico sono convogliate a Maraldi e poi inviate ad alimentare la centrale di Colle.
Proseguiamo verso DX lasciando alla nostra sinistra la diga e le chiuse idrauliche che regolano il livello del lago e raggiungiamo Redona. (Durante la stagione calda, quando il lago raggiunge il livello più basso, si possono ancora vedere le vecchie case del paese sommerse dall’invaso).

Sulla strada che costeggia il lago in località Miar a SX (fin qui km 8,5), troviamo una rampetta che affrontiamo se vogliamo provare i muscoli prima delle prossime salite ed abbeverarsi al Bar che si trova in cima altrimenti proseguiamo sulla SS 552 fino al Ponte Chiarsò (fin qui km 10,6) dove giriamo a DX sulla SP 57 seguendo le indicazioni Clauzetto, Grotte di Pradis.
La strada che penetra nell’omonima valle percorsa dal torrente Chiarzò, si svolge in ombra e si addentra nella montagna con tratti di vario dislivello. Il bosco che la costeggia è molto fitto.
Il traffico è ridotto, fa eccezione il periodo estivo grazie al richiamo turistico delle Grotte di Pradis, però l’ambiente è tanto naturale che il silenzio è rotto dallo scorrere dell’acqua del torrente che alimenta il lago.
Attraverso qualche ampio squarcio naturale il bosco si apre e sulla destra, da varie posizioni si può intravedere il Monte Ciaurlec (1168).

In compagnia delle salitelle e di qualche breve strappetto passiamo la Località Tallon, i resti di una vecchia casa finché cominciamo a vedere sulla nostra DX le limpide acque del Torrente Chiarzò e poi arriviamo allo slargo di Campone località Grisa (fin qui km 16,5 – 448 m.slm).
Frazione di Tramonti di Sotto il paese si presenta con una chiesa ed un campanile ben restaurati, bella la meridiana e di poche case frequentate soprattutto nei periodi feriali da emigranti o da cittadini della pianura. Anche qui le case sono state restaurate dopo il terremoto e per fortuna molte hanno mantenuto la tipologia storica.

Continuiamo la salita superando di seguito le: località Pagnach, località Belloz serbatoio dell’acquedotto, al bivio successivo si prosegue a SX, salvo decidere di discendere momentaneamente verso DX a visitare il caratteristico gruppo di case, località Zulian in leggera salita, il cippo miliare 18 Km a Clauzetto a DX, località Sciaf, località Valent, località Sgualdin finché arriviamo alla località Piani, il punto più alto della nostra gita (675 m.slm - fin qui km 20,00).

Si prosegue, assaporando la discesa superando un agriturismo a DX e senza fatica arriviamo al crocicchio di Gerchia (fin qui km 22,80).
A SX si trova una locanda dove, se l’orario è giusto, si può pranzare accolti da gente semplice e cordiale. Il luogo volendo, offre una serie d’occasioni da visitare: le magnifiche grotte Verdi di Pradis che si visitano scendendo una lunga serie di scalette fino a raggiungere la grotta della Madonna dove sono stati ritrovate tracce d’insediamento preistorico. In mancanza di tempo e, se aperto, possiamo visitare il Museo posto sul lato DX della locanda.

Il nostro percorso procede svoltando a DX su via Pradis di Sotto e arriviamo senza fatica a DX su via Blarasin segnale Clauzetto ed all’entrata del paese troviamo una vecchia scuola dove un pioniere dell’aria Ugo Zannier, intorno agli anni 20, costruì un aliante chiamato Friuli.
Proseguiamo sulla via centrale del paese fino a raggiungere la chiesa di S. Giacomo (fin qui km 26,30) chiamata anche chiesa “dai spirits” perché due secoli fa gli spiritati giungevano la 1° domenica di luglio e salivano in ginocchio la bella scalinata che porta al terrazzo su cui essa è costruita. E’ famosa anche per l’altare in marmo di Carrara, il battistero finemente intarsiato, il quadro raffigurante S.Giovanni Battista del pittore Friulano Odorico Politi. Altra opera interessante è la Chiesa di S. Martino datata intorno al 1503.

Lo spiazzo antistante la chiesa di S. Giacomo ha dato al paese il nome di “Balcone del Friuli” poiché, con buone condizioni metereologiche il panorama spazia dalla valle del Tagliamento fino al mar Adriatico ed ai Colli Euganei.
Proseguiamo la nostra gita aggirando lo spiazzo della Chiesa e facendo attenzione di svoltare subito a SX, direzione Tolmezzo.
La strada è larga, panoramica e presenta un agile falsopiano che con una successiva discesa ci fa raggiungere Vito D’Asio su via Iacopo Ortis (fin qui km 28,00), terminato il paese al primo bivio seguire il cartello Anduins e gettarsi con prudenza lungo i tornanti della discesa facendo attenzione soprattutto alle automobili in salita. Anduins si raggiunge presto su via Baquet (fin qui km 31,30)e girando a DX si continua la discesa fino al bivio sulla provinciale dove si svolta a DX seguendo il segnale Pinzano al Tagliamento.

Lungo la discesa  una fontanella (fin qui km 34,40) per l’eventuale rabbocco della borraccia e poi giù lungo i tornanti fino a Cassiacco (fin qui km 35,60) dove al primo falsopiano si può rallentare per ammirare sulla sinistra il torrente Arzino che da il nome alle valle. C’è una passerella da visitare a piedi per ammirare la velocità dell’acqua.
Più avanti, al gran bivio si deve svoltare a SX, attraversare il ponte e girare subito a DX, segnale Cornino su via Stazione e girare a SX su via della Madonna indicazione S. Daniele (fin qui km 36,20). Percorriamo la Provinciale Napoleonica e dopo uno stretto sottopasso “attenzione alla strettoia” che svolta a DX scorgeremo sulla sinistra la ferrovia che abbiamo lasciato a Meduno. Essa ci accompagnerà per un buon tratto fino al successivo sottopasso all'uscita del quale andiamo a DX (fin qui km 38,70) per raggiungere il paese di Cornino “paese sopra il fiume” .
Esso, assieme a Flagona, da visitare ruderi medievali di un vecchio castello, ed a S. Rocco il paese che si vede a SX alto sul monte, sono frazioni di Forgaria del Friuli. In questa area vi sono molti reperti Romani che testimoniano la loro presenza fin dal II° secolo A. c.
Il territorio, fu per secoli zona feudale di varie dominazioni che obbligavano i contadini al lavoro dei campi e all’obbligo delle gabelle, ciò fu causa di grandi migrazioni di lavoratori in Germania, nell’Impero Austro Ungarico, in Romania ed in Siberia.
Napoleone con l’abolizione dei vincoli feudali migliorò leggermente le condizioni di vita.
Arriviamo alla trattoria “Ai Glicini” (fin qui km 40,30) dove d’estate si può sostare al fresco sotto la loro ombra e bere un buon bicchiere magari con un panino al prosciutto di S. Daniele.

Da qui alla stazione di CORNINO, la nostra meta finale, ci sono ancora 400 metri e si raggiunge seguendo voltando a DX indicazione S. Daniele del Friuli.
La stazione, distrutta dal terremoto del 1976 non è stata ricostruita ed ora, per il turista in attesa c’e una semplice tettoia (fin qui km 41,00).
Fine della gita.
 

PERCORSO

Descrizione: la spettacolare piana del Tagliamento attraverso Tramonti, Meduno, Clauzetto, Vito d’Asio, Cornino. In treno e in bicicletta.

Partenza: Meduno

Lunghezza del percorso: 41 km circa

Tipologia di strada: tutta asfaltata, con limitato bordo ciclabile

Traffico: inesistente su oltre il 60% del percorso

Difficoltà: innumerevoli brevi salite e relative discese

Tipo di bicicletta: city bike, mtb, gomme larghe, camera d’aria a scorta