Archeologia Viaria - Pordenone with love
Sport / Cicloturismo & MTB
Barcis

Archeologia Viaria

Si parte da località Ponte Antoi dove si tro - va il cancello d’accesso alla vecchia strada della Valcellina, che viene aperto in orari regolamentati. Subito si entra in una galle - ria scavata nella roccia e illuminata al ter - mine della quale ci si trova molto alti sul torrente Cellina, all’inizio della forra che ci accompagnerà per tutto il percorso alter - nando tratti strettissimi ad altri più aperti. La strada rasenta la roccia a strapiombo sulla sinistra con tratti nei quali la monta - gna si sporge sopra di noi. Delle transenne in legno proteggono dal vuoto sottostante e lungo il percorso si allineano alcune brevi gallerie scavate nella roccia. Si prosegue sempre in leggera discesa, piacevole e mai impegnativa. L’ambiente è assolutamente suggestivo con rocce incombenti e il rumore delle acque che rimbomba tra le pareti. Si raggiunge così il bivio che a sinistra conduce alla località Molassa. Proseguendo diritti la strada si snoda a mezza costa superando dapprima alcune casette fino ad arrivare al ponte in corrispondenza della vecchia diga di sbarramento del Cellina. Passati alla destra orografica si supera una breve galleria giungendo all’imbocco del sentiero escursionistico che sale alla grotta della vecchia diga, 160 m sopra questo tratto. La strada è stata divisa dalla pista ciclabile da transenne in legno. Qui la luce filtra dall’alto e regala rilievo alle rocce caratterizzate da faglie e stratificazioni.  La galleria di Siviledo segna il termine sud della Riserva Naturale della Forra del Cellina, ma la spettacolarità della strada continua con tratti a sbalzo sul torrente che ancora regala tonalità di azzurro e verde intenso. Si superano un paio di gallerie e delle vecchie opere di regolazione delle acque mentre, sotto di qualche metro, si vede il tracciato di una precedente viabilità. Si supera la galleria del rio Stella e successivamente quella del Genio Civile di Udine che precede il punto usato come base di partenza dai canoisti che si avventurano in affascinanti escursioni nel bacino artificiale di Ravedis. In corrispondenza di un’altra galleria si nota sulla destra l’imbocco del passaggio dell’ex canale che alimentava la vecchia centrale di Malnisio. Si entra in una galleria di nuova costruzione e poco oltre se ne attraversa un’altra e un tratto protetto da transenne in legno accanto alla nuova strada della Valcellina che si svolge in viadotto. Si giunge così in corrispondenza del cancello e dove il nostro itinerario si immette sulla Strada Regionale 251 proveniente dalle gallerie di Barcis e diretta a Montereale Valcellina. Si supera l’incrocio con l’accesso agli impianti della diga di Ravedis che resta alla nostra sinistra. Si procede in leggera salita e subito ci si trova ad attraversare la galleria che segna virtualmente l’inizio/fine della Valcellina dal punto di vista viario. La galleria è sufficientemente illuminata, ma richiede comunque una certa attenzione per il suo attraversamento. Oltre, la strada scende decisa, e con un tornante si giunge fino alle prime case di Montereale Valcellina. In corrispondenza del primo incrocio si gira a destra imboccando via Roma che si sviluppa tra le case addossate le une alle altre costituendo una sorta di strettoia. La viuzza a senso unico ci permette di ammirare alcuni portoni e archi in pietra e, una volta superata la parrocchiale, si giunge in breve in prossimità di piazza Roma, il centro del paese. Proseguendo diritti, in corrispondenza dell’incrocio con di fronte l’edificio della chiesetta della Madonna delle Grazie, si tiene la destra imboccando via Ciotti. Al termine delle case a destra si inizia a costeggiare un tratto delle vecchie mura che terminano con la torre ottagonale detta “del Dominu”. Si supera poi un bell’oratorio con interessanti resti di affreschi per giungere alla piazzetta di Grizzo dove si trova la chiesa e un piccolo piazzale con panchine. Qui si gira a destra e subito dopo, al primo incrocio, si tiene la sinistra proseguendo tra le case su strada pianeggiante. Poi, sulla destra si incontra una fontana e un’area verde, quindi una strettoia tra le case di Borgo Alzetta. Si oltrepassa un piccolo oratorio votivo sulla sinistra trovandosi così a pedalare tra il verde di prati e piccoli boschetti. In breve si giunge alla centrale idroelettrica di Malnisio che ci domina imponente dal fianco della montagna con le sue gigantesche opere idrauliche. Il luogo costituisce un punto di visita anche dell’Itinerario cicloturistico detto “Pedemontano pordenonese” al quale ci si può qui raccordare.

Fonte (E i monti stanno a guardare Itinerari cicloturistici nel comprensorio di Barcis e della Valcellina)

 

La vecchia strada della Valcellina:

• partenza: Barcis, località Ponte Antoi
• arrivo: Malnisio, Museo della Centrale idroelettrica
• sviluppo complessivo: 12,2 km
• grado di difficoltà: facile
• caratteristiche: percorso di straordinaria suggestione e fascino che percorre una tra le strade scenograficamente più affascinanti d’Europa. Strada sempre asfaltata con brevi tratti in galleria. Da Montereale Valcellina si prosegue in ambiente semiurbano
• aree di sosta lungo il percorso: loc. Grizzo SP 29 incrocio con via Montenero
• rifornimento acqua: non presente
• parcheggio consigliato: Barcis - località ponte Antoi
• note: la strada ha l’accesso orario regolamentato. È obbligatorio l’uso del caschetto. Attualmente la prosecuzione oltre il bivio

 

PERCORSO

Partenza: Barcis

Arrivo: Malnisio

Lunghezza del percorso: 12.2 Km

Difficoltà: Facile