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COMUNE DI CAVASSO NUOVO

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È racchiusa nel Palazat la storia ancora visibile di Cavasso Nuovo, comune dalle origini celtiche, ma di cui saccheggi e devastazioni secolari hanno sbiadito la memoria. Dell’edificio cinquecentesco, le torri, che si alzano verso il cielo, campeggiano fiere e fanno da sentinella all’intera vallata sottostante, mentre all’interno delle stanze è possibile conoscere arti e tradizioni della vita contadina, nonché la storia dell’emigrazione nella sezione del museo dedicata allo studioso Diogene Penzi.

Il paese, a mezza costa sulla strada pedemontana, vanta comunque origini antiche. Caratteristici e suggestivi sono il Mulino Ciat di Borgo Grava, le case di Runcis e la chiesetta di San Leonardo a Orgnese.

Devastato dal terremoto del 1976, il borgo è stato sapientemente ristrutturato.

Storia

Cavasso, il cui nome deriva dalla parola càvàs (cava di pietra) è, come tutto il Friuli, un paese segnato da secolari migrazioni . La sua storia si lega al casato dei conti Polcenigo, avvocati della Chiesa di Belluno ai quali, nel 963, l’imperatore Ottone concede il Castello di Paucinicco, (l’attuale Polcenigo).

Proprio dal nome del castello pedemontano, diventano i “de Polcenigo”. La famiglia si divide nel 1222 in due rami, ad Aldericuo Polcenigo toccano le Ville di Coltura, San Zuan, S.Lucia, Dardago e Budoia. Varnerio di Polcenigo eredita il villaggio di Fanna con il Castello Mizza e due comunità, Fanna di Sotto e Fanna di Sopra, denominata anche Cavasso, in perenne e radicato contrasto.

Durante una delle cruente incursioni dei turchi, nel 1607, uno dei discendenti dei Polcenigo, Gio Batta, viene fatto prigioniero e liberato su versamento di 7.000 ducati. L’ingente somma intacca profondamente le ricchezze del casato, segnando in modo definitivo il declino della famiglia.

Approfondisci sul sito del Comune di Cavasso Nuovo

Centro storico

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