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COMUNE DI TRAMONTI DI SOPRA

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L’imperioso monte Rest tiene a guardia la valle verde e ampia di Tramonti di Sopra e vigila severo sui turisti e i visitatori che attraversano la sua forcella per recarsi in Carnia. Sono davvero numerosi i piccoli borghi, alcuni dei quali disabitati, che si incontrano in queste zone.

Si incrociano percorrendo i sentieri naturalistici che costeggiano i laghetti artificiali di Redona, del Selva e di Ciul o si distendono lungo il corso del Meduna. Attraverso quest’area incontaminata di grande interesse geologico e ambientale si entra in stretto contatto con il silenzio della natura. Qui il bosco, con le sue risorse, ha rappresentato per anni la principale fonte di vita e di lavoro della val Tramontina.

Caratteristici sono gli utensili della casa e gli attrezzi da lavoro in legno frutto delle mani sapienti degli artigiani locali e la cucina tipica dai sapori inusuali. Nasce a Tramonti di Sopra la pitina, squisita polpetta di  carne di pecora, di camoscio o di capriolo che, nei lunghi inverni nevosi, veniva spolverata con la farina di mais e messa ad affumicare sulla mensola del fogher.

 

Storia

Risale all’anno Mille il primo documento storico che certifica l’esistenza di Tramonti. Si tratta di una bolla papale datata 1082 nella quale il riferimento è all’intero abitato di Tramons, che all’epoca evidentemente comprendeva in un unicum i tre centri di Tramonti di Sopra, di Sotto e di Mezzo.

Quando subentra la dominazione veneziana della Serenissima, il territorio viene separato in “ville” e i suoi boschi divengono un utile e produttivo serbatoio di legname per l’Arsenale di Venezia.

Risale alla seconda metà del Settecento il primo terribile terremoto che distrugge il centro abitato e che si ripeterà con la medesima violenza esattamente due secoli dopo. Nel 1780 si stabilisce qui una comunità valdese, che costruisce una chiesetta. Il piccolo edificio di culto, ancora oggi presente, costituisce l’unica comunità di questa confessione religiosa presente tra le montagne del Friuli Venezia Giulia.

Nel 1952, vengono realizzate le opere di ingegneria idraulica che hanno portato allo sbarramento del torrente Meduna e alla formazione dei laghetti artificiali di Redona.

Centro storico

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Manifestazioni principali

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